In questo periodo che ci sta mettendo a dura prova, ci troviamo ogni giorno di più a prendere atto della precarietà dell’esistenza umana.
Noi che pensavamo di controllare tutto, ci ritroviamo, attoniti, sospesi dall’ordinario affanno di onnipotenza e dalla consueta frenesia quotidiana.
L’inaspettato ci ha messi a nudo dinnanzi alle nostre vulnerabilità.
Le false sicurezze, in un attimo, si sono polverizzate sotto il macigno delle nostre fragilità.
Che tutto questo serva ad insegnarci a distinguere tra ciò che è davvero importante e ciò che è futile e banale?
Che la sofferenza sia l’unica vera opportunità per riscoprire quel briciolo di umanità e di altruismo di aristotelica memoria?
Da soli non ci si salva…
Che questo Natale conceda speranza a chi sta lottando, tenacia a chi si prodiga per salvare vite, saggezza a chi deve decidere, fermezza a chi deve sorreggere, coraggio a chi porta conforto. Che questo Natale conceda a tutti noi il senno di lasciare alle nostre spalle ciò per cui non vale la pena affannarsi e di portare con noi solo ciò che davvero conta.
Non so quando ne usciremo, ma auguro ad ognuno di noi che, quando succederà, saremo migliori di adesso.
Barbara Bernardone